Serie B, domenica surreale: il campionato lo decidono gli arbitri

image_pdfimage_print

PREMESSA: non è e non è mai stata nostra abitudine trovare alibi per le sconfitte o addossare alcuna colpa a fattori extra-campo. In nessuno degli articoli che da anni pubblichiamo su questo sito dopo ogni partita disputata dalle nostre formazioni troverete riferimenti o insinuazioni circa una presunta cattiva fede degli arbitri federali.
Abbiamo però ritenuto doveroso raccontare dettagliatamente ciò che è successo domenica 20 Settembre sul diamante di San Martino, poiché si tratta di fatti che la nostra società reputa gravissimi e totalmente ingiustificati. Il presente articolo non intende dunque accusare in nessuna maniera la società avversaria Dynos Verona, che si è battuta onestamente sul campo in entrambe le sfide disputate e a cui siamo legati da un profondo rapporto di stima, speriamo, reciproca.

Quella che doveva essere una domenica di sport e divertimento si è trasformata in un profondo incubo per i ragazzi del presidente Giovanardi, impegnati nella decisiva trasferta di San Martino Buon Albergo contro la temibile formazione dei Dynos.

Il risultato sportivo di una vittoria a testa, che condanna quasi certamente la nostra formazione maggiore ad abbandonare il sogno promozione, nasce infatti dal clima surreale che si è venuto a creare a causa del disarmante atteggiamento dei due arbitri, Sigg. Braga e Garbin, che sin dalle primissime battute di gara 1 si sono mostrati ostili alla nostra formazione, sia con atteggiamenti palesemente provocatori che con assurde decisioni sul campo che hanno irrimediabilmente indirizzato l’esito della gara sui binari degli incolpevoli padroni di casa.

Tra queste ultime, due chiamate in particolare (un’assurda interferenza e un colpito non concesso) hanno di fatto cancellato altrettanti punti segnati dai nostri ragazzi in una gara 1 che si è conclusa con il punteggio di 6 a 5 in favore dei Dynos. In un’escalation di eventi tra il ridicolo e il tragico, in cui si inserisce addirittura la richiesta di forze dell’ordine da parte degli ufficiali di gara per alcune presunte minacce che i militari hanno poi verificato essere infondate, la gara si conclude tra le abbondanti e ingiustificate espulsioni comminate dal Sig. Braga, arbitro capo dell’incontro, il quale tra l’indicibile stupore dei nostri dirigenti e giocatori povigliesi si è poi scoperto essere nientemeno che il fratello di uno dei giocatori della formazione ospitante. Lo stesso, inoltre, si è reso protagonista di gravi offese rivolte al nostro manager Francesco Marchi, reo di aver “rotto le p**** tutta la partita” e perciò meritando di essere invitato ad andare “fuori e a ca****”, nonostante nessuno dei nostri cinque tesserati espulsi in gara 1 abbia osato proferire un’offesa personale o una parolaccia all’indirizzo degli arbitri, nonostante la palese malafede mostrata dalla coppia.

Come se non bastasse, la nostra formazione viene lasciata orfana del partente di Gara 2 Giancarlo Caprara con un’espulsione comunicata dal Sig. Garbin (col sorriso sulle labbra) soltanto al momento dell’appello e relativa ai fatti del mattino, intimando il nostro staff a presentare riserva scritta se in disaccordo con tale decisione, ma senza fornire i necessari dettagli affinchè ciò potesse avvenire. Giovanardi e Marchi sono dunque costretti ad affidarsi al giovanissimo Under 18 Onceanu, il quale dal monte di lancio limita l’attacco avversario a 2 miseri punti in 6.2 riprese lanciate, sfoderando una performance strepitosa che gli vale la prima partita vinta in categoria Seniores. Il perfetto rilievo di un altro prodotto del vivaio biancoblù, Minari, non permette ai Dynos di mettere a referto altre segnature, mentre il nostro attacco trova incredibilmente il modo di reagire al clima di ostilità in cui si ritrova a giocare e riesce a mettere sul tabellone 7 punti che valgono il risultato finale di 7 a 2 in proprio favore.

La nostra società ha già agito presso le opportune sedi della Federazione Italiana Baseball Softball per denunciare quella che reputa essere una clamorosa ingiustizia, viziata peraltro da un evidente conflitto d’interessi di cui non è mai stata informata ufficialmente e che non ha permesso alla squadra di lottare ad armi pari e sul campo per la conquista di un obiettivo importante come la promozione in Serie A.

Immagini correlate: